Descrizione
Note sulla cucina e altre cose, come vi dice il titolo, non è un trattato di cucina né uno dei “Re dei cuochi” di buona memoria; perciò non mi meraviglierei se qualche cuoco patentato mi dicesse, dopo averlo letto, di esserne rimasto quasi spaventato. E’ semplicemente il racconto delle cose che mi piacciono di più, scritto in un linguaggio cordiale.
Per non spaventare i cuochi i cuochi lo dedico ai buongustai, cioè a chi ama la buona cucina senza preconcetti. Costoro vi troveranno alcuni piatti nati e apprezzati sulla tavola ricca, altri tradizionali della cucina popolare, altri infine inventati da me: e vi riconosceranno, spero, il segno di una comune nobiltà, nel sapore autentico perchè inventato, piacevole perchè frutto di una preparazione onesta quanto accurata, e tuttavia nuovo senza fingimenti.
Infatti la buona cucina è un’arte difficile da inventare e da fare. Se per inventarla occorre una fantasia particolare, per farla occorrono attitudine ed esperienza. La fantasia pronta, i sensi vigili: soprattutto il fiuto (che fra gente del mestiere si chiama “il naso”).
questo ve lo dico, appunto, per esperienza. Sono nato in una casa dove il padre era un signore che, dopo aver lavorato tutto il giorno, cercava riposo nella compagnia dei suoi familiari davanti a una tavola imbandita con piatti eccellenti e vini di ogni luogo. Così io, fino da piccolo, potei abituarmi a distinguere tutti i caratteri della bontà, dal buono all’eccellente; ma, non contento di essere servito, andavo in cucina a conoscere la maniera di prrepararecerte pietanze.
Note sulla cucina e altre cose, pagine: 205