Descrizione
GUIDA AL PERCORSO DELLA MOSTRA
Nella prima sala l’incontro con la pittura di Galileo Chini è affidato a quadri che inaugurano il Novecento e introducono agli esordi dell’artista sul piano internazionale.
La sala successiva, che si apre con un ritratto della moglie Elvira eseguito nel 1905 in una combinazione di atmosfere liberty e pennellate divise, accosta dipinti che appartengono al periodo del primo conflitto mondiale dove la tecnica divisionista resta il linguaggio più conforme ai temi del silenzio, della meditazione, del dolore.
Con la terza sala inizia la sequenza delle opere tutte ispirate dal soggetto acqua e che peraltro si intrecciano con la biografia di Galileo Chini, con i luoghi e le tappe delle sue esperienze più significative.
La sala successiva è dedicata ai paesaggi selezionati per i loro rimandi biografici, e infatti rappresentano luoghi e fiumi della vita di Galileo Chini.
Segue una sezione riservata ai soggetti acquatici che appartengono alla sintassi decorativa di Galileo Chini, vivace e versatile sperimentatore che sa fondere tecniche e esperienze sia nella pittura murale sia nella grafica e nel disegno, sia nella produzione di arte applicata.
Nella seconda sala dedicata all’Oriente si è inteso far emergere la sacralità della danza che l’artista ha esplorato in diverse versioni.
La sezione dedicata agli influssi della Secessione Viennese e del gusto jugendstil, di cui Chini è stato tra i maggiori interpreti in Italia.
La Sala dei rimandi secession introduce all’ampio spazio che conclude la mostra ed è riservato a quella sorta di “Giardino dei simboli” di cui si compone il repertorio decorativodell’artista.