Descrizione

Siamo un infinito viaggiare è un viaggio nel viaggio.

Nella storia d’Occindente il viaggio, talvolta, è leggerezza, passaggio di stato che allontana il tempo: non solo conoscenza ma sospensione, dove leggerezza è sottrarre perso all’esistenza e il possesso di sé capacità di rinascita e visione del molteplice.

L’arte ci racconta come il viaggio sia necessario, poco importa se intrapreso tra carte, tra linee che disegnano mappe o nella vita di paesaggi reali: un discorso, questo, attuale nel nostro tempo, attraversato da eventi inediti e segnato dalla sospensione dei corpi e delle relazioni.

Gli autori in mostra percorrono queste vie, consegnandoci stanze dove l’arte è una vicenda sospesa tra progetto e intuizione, quella del rabdomante, sempre alla ricerca di sorgenti sotterranee: ricerca che talvolta illumina, animata dagli scarti dell’imprevisto e del possibile.

Il titolo, Siamo un infinito viaggiare, accompagna il filo conduttore del Festival, i suoi temi: l’uomo, l’individuo, i suoi bisogni d’espressione radicati in mitologie private e i riti condivisi; il viaggio come aldilà delle mete.

La mostra, al contempo, vuole essere un omaggio alla grande vicenda, umana ed artistica, di Fernando Oreste Nannetti, viaggiatore visionario che molto ha da raccontare a questi nostri giorni. Nannetti, NOF4, l’autore di un’opera monumentale tra le più originali nel grande capitolo dell’arte nata nei luoghi manicomiali: opera unica, oggi testimonianza preziosa nella storia dell’arte e della cultura del Novecento, graffiata come un grande racconto sulle mura dell’ospedale psichiatrico di Volterra che ci interroga ancora sul bisogno primario, antropologico, di dar vita espressiva ai propri mondi, quelli più intimi e segreti.