Descrizione
I nuraghi costituiscono il simbolo forse più rappresentativo della Sardegna.
Tramandati dai sardi che popolarono l’isola nel secondo e primo millennio avanti Cristo, i nuraghi sono disseminati in tutto il territorio, per lo più immersi in aspre e desolate campagne.
La peculiare ingegneria edilizia dell’epoca aveva aperto cantieri in tutta la Sardegna. Si calcola che siano circa 7.000 queste opere per lo più a forma tronco-conica, realizzate ad arte solo con grosse pietre sovrapposte, senza malta, ma che denotano nella loro sobrietà una progredita tecnica di costruzione.
Sulla funzione dei nuraghi solo ipotesi: forse templi di culto consacrati al Dio Sole (una delle tesi più accreditate), forse sedi dei capi villaggi, forse fortini delle comunità locali per custodirvi i beni più preziosi, forse prigioni, torri di osservazione, estremi baluardi difensivi in occassione di attacchi o invasioni; non manca nemmeno chi li collega allo studio dell’astronomia. Comunque, non vi è dubbio che il nuraghe sia stato l’entità aggregativa urbana più importante delle collettività del tempo.
Questo libro include solo una minima parte dei nuraghi. In questa rassegna si trovano comunque moltifra i più conosciuti, più comodi da raggiungere e meglio conservati.
Un libro volutamente di immagini volte più che altro a stimolare quanti frequentano le coste della Sardegna affinchè non si perdano questo mondo primordiale.
Apprtengono al periodo della Civiltà nuragica anche i pozzi sacri dell’acqua, i betili e le cosiddette tombe dei giganti, monumenti dedicati ai defunti. Anche queste rappresentate in questo libro con una breve rassegna fotografica.
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