Descrizione
Per decenni la spiaggia era stata, si fa per dire, affidata alla discrezionalità dei singoli. E allora i ‘capanni’ piazzati dove capitava, ombrelloni a macchia di leopardo. Con una costante che ricorda tanto ciò che raccontavano i nonni delle presenze a teatro prima che i biglietti venduti fossero numerati.
E la corsa quindi, specie negli spettacoli di rivista ed avanspettacolo, a conquistare i primi posti. Qui, anzichè avicinarsi alle ballerine per goderne più da vicino possibile avvenenza e profumi, l’attrazione è il mare.
E allora le cabine disposte ad un palmo dall’acqua, gli ombrelloni ancor di più in una corsa verso l’orizzonte che rende la spiaggia più corta in epoca che al contrario la vedeva assai più ampia e profonda di adesso.
Le immagini a cavallo del secolo dei primi anni del ‘900 regalano sensazioni di un allegro caos capace di donare ai frequentatori del tempo il sapore del nuovo, il contatto con una realtà in buona parte ancora da scoprire: emozioni da assaporare lentamente, ad occhi chiusi, come si fa degustando un vino d’annata.
Sensazioni ancor oggi possibili ove si guardino queste immagini estraniandosi da quando è intorno, tappi negli orecchi per non sentire il rumore dei motori o la tv che gracida, mentre sgombra da assilli e pensieri quotidiani.