Descrizione
Aprendo Luce su Viareggio, subito alla prima pagina, mi ha colto lo stupore. Perché non è facile per me, provare un’emozione così intensa di fronte ad una fotografia.
Non è infatti una fotografia quella che mi sta davanti.
Provo a girare lentamente le prime pagine, e lo stupore si conferma.
Sono visioni d’artista: per il soggetto, per l’inquadratura, per la luce.
Ecco che davanti a me appare una città nuova: è lei – senz’altro è lei – eppure è trasfigurata.
Come può essere?
E’ il miracolo della luce, ma non quella che un pittore può scegliere, studiare, analizzare quando entra in rapporto con essa; questa è semplicemente LA LUCE, quella che ci è donata ogni giorno, quella che tutti possiamo vedere e per la quale potremmo vedere. Qui però, è lo sguardo alto dell’aquila che scendendo a volo penetra nelle cose e ne rivela quella verià che l’apparenza cela.
E’ la luce che chiama alla vita, che accende il cuore di ogni uomo quando incomincia a vivere.
E’ questa luce – e solo lei – che risveglia le cose; perchè ci sono stati occhi che hanno avuto la capacità di immergersi in essa. Eppure le cose, gli edifici degli uomini e il verde della natura, rimangono tali. E’ questo l’incredibile: nella realtà quotidiana, nella sua insignificante banalità, nel suo degrado o anche nella rovina, emerge un’altra presenza che lascia pensosi, che porta in alto. E allora ascolti il tempo che, inavvertito, muta le cose, e ascolti la sua voce che parla in silenzio.
Rossana Galbiati
Luce su Viareggio, pag: 163