Descrizione
Giuseppe Balderi. Dal fronte alla prigionia lettere di un internato militare italiano, un carteggio prezioso, uscito magicamente dalle mani di una famiglia che ha custodito la memoria del proprio caro Giuseppe Balderi
Molto spesso si parla di “memoria” in modo astratto. Se ne comprende l’importanza, ma non se ne sente l’odore, non si riescono a toccare con mano, a vivere intimamente e in profondità le storie che la costituiscono, i sentimenti, le speranze, le delusioni, le sofferenze, le gioie di chi ha vissuto momenti che per noi, oggi, sono esemplari e perciò degni di essere tramandati.
Le lettere raccolte in questo volume ci aiutano a dare concretezza alla memoria. La materializzano. La fanno scorrere dinanzi ai nostri occhi. Attraverso le parole semplici di un soldato – e quelle della fidanzata, dei parenti, degli amici che intessono con lui una corrispondenza densa di umanità – capiamo qualcosa di più sulla storia del nostro Paese o, almeno, su uno dei momenti più tragici di una tragica guerra.
E’ una testimonianza importante quella che Renata Balderi ha donato alla comunità di Seravezza e a tutti noi.
Il carteggio fra la madre Liliana e il padre Giuseppe, militare del Regio Esercito catturato e deportato dai nazi-fascisti dopo l’armistizio, resterà per sempre nel nostro Archivio storico a disposizione di chi vorrà sapere, capire, approfondire. Di chi non s’accontenta di una memoria astratta, ma vuol sentirne l’odore e toccarne la ruvida scorza, per poi esser capace a sua volta di consegnarla alle future generazioni di seravezzini.