Descrizione
Il volume raccoglie decine di lettere, archiviate nelle cartelle cliniche e mai spedite, scritte da “matti” rinchiusi nel Manicomio di Volterra in un periodo compreso fra il 18889 e il 1974.
Selezionate fra migliaia come le più significative, trascritte e idealmente divise in due periodi (prima e dopo il fascismo) da medici “dissidenti”, sono lettere che raccontano riflessioni, fantasie, sogni, desideri, permettendo di avvicinarsi alla malattia mentale con occhi diversi, in grado di coglierne i lati umani, creativi e affettivi con profonda empatia e senza pregiudizi. Una corrispondenza cui è stato negato il proprio naturale destino, spesso per servire da supporto alle diagnosi.
Restituire queste storie, questi moti affettivi alla conoscenza di tutti, denunciando al contempo la brutalità della censura tollerata dallo Stato (anche in spregio al dettato costituzionale del 1948) e rigidamente applicata da certa psichiatria su soggetti indifesi è l’intento, pienamente riuscito, dei curatori. Non casuale, dunque, alla dedica a Franco Basaglia, promotore della legge 180, che un manicomio lo aveva a lungo diretto potendo verificare di persona il trattamento disumano spesso riservato agli internati.