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“ERA” il 4 Novembre 1966 a cinquant’anni dall’alluvione a Pontedera

25,00 

Quella tra Pontedera e l’acqua è una lunga storia d’amore, che come ogni rapporto tra due innamorati ha visto anche momenti di incomprensione e rabbia.

Il “tradimento” dell’Era del ’66 e quello dell’Arno negli anni dell’inquinamento hanno fatto dimeticare ai pontederesi il forte legame con quei fiumi che erano il loro mare degli anni lontani, che fornivano la rena e l’argilla per i mattoni e che erano due fedeli compagni di ogni avventura.

Questo libro cerca di raccontare una piccola parte di questa lunga storia, quella che rappresenta la feritapiù grande, che ancora brucia dopo cinquant’anni e tutti speriamo che non si riapra mai più.

8 disponibili

ISBN: 978-88-6529-145-0 Categorie: ,

Michele Quirici

Scrittore, editore (gestisce insieme a Valentina Filidei la Tagete edizioni) e grande conoscitore della storia e della cultura locale.

Descrizione

Pagine: 416

Sono passati cinquant’anni da quei tarribili giorni del 1966. Cinquant’anni da quel maledetto 4 novembre quando l’Era “colpì la città alle spalle”, quasi un tradimento del fiume il cui ponte che fin dall’antichità permette di attraversarlo ha dato il nome alla nostra città.

L’Arno, osservato speciale e vero flagello per molti borghi e città che attraversa, quel giorno lambiva le spallette ma per fortuna si limitò a questo tremendo “gioco”. Una mano invisiile sembrava sorreggere quell’estrema difesa di Pontedera. L’unica benedizione di questa storia fu che tutto successe in un giorno di festa.

L’acqua dell’Era entrò in città e traolse le nostre case, le fabbriche, l’ospedale e ogni cosa che trovò sul suo percorso. Furono giorni e notti terribili. Arrivarono gli aiuti ma la tragedia fu più chiara quando l’acqua cominciò a ritirarsi.

Allora Pontedera diventò un unica famiglia e tutti aiutarono tutti, la solidarietà fu contagiosa. I pontederesi riuscirono in poco tempo a risollevarsi. Gli operai della Piaggio pulirono la fabbrica in poche settimane e la produzione ripartì. I negozi, le case e le strade, tutto venne liberato da quella informe materia che l’acqua aveva creato incontrando ogni liquido e ogni materiale presente in città.

La città, come aveva fatto dopo la guerra, si scrollò di dosso la disgrazia e con grandi sacrifici cercò di dimenticare in fretta. Il Comune fu uno dei protagonisti nell’emergenza e nei mesi successivi.

Questa pubblicazione ideata e curata dalla Tagete Edizioni e realizzata grazie all’intervento Ecofor Service narra la storia di quei giorni, ma vuole anche dare una fotografia di quello che è in progetto per evitare che torni un nuovo 4 novembre.

L’augurio è che questo libro serva a quelli che c’erano per ricordare, ma soprattutto alle giovani generazioni per capire cosa successe cinquant’anni fa, affinchè tutti insieme si possa lavorare per renderre i fiumi una risorsa e non un pericolo.

Informazioni aggiuntive

Peso 1.6 kg
Dimensioni 24 × 28 × 2.5 cm
Via Papa Giovanni XXIII, 54 0587 483270 marketing@bandecchievivaldi.com