Descrizione
Questo è un altro tassello nel recupero della memoria di quest’isola. Pianosa non deve essere un paese senza ricordi, popolata da fantasmi senza volto che passeggiano come turisti distratti. Voglio che i visi di chi ha abitato si riconoscano come personaggi ben distinte, si ascoltino le loro voci, i rumori e si possa rivivere quella quotidianità fatta di dolore e gioia insieme, come in tutte le comunità civili della nostra splendida terra italiana, che tanto ha subito nel corso del secolo scorso.
Sarebbe bello vedere riaperte la scuola e la chiesa con il parroco e i catechisti; seguire con lo sguardo le barche, a remi o con piccoli motori, che uscendo dal porto vanno a pescare.
Sì … è vero … , dice il turista, ma a Pianosa si associa subito la vita del carcere. Ecco: non è questo l’argomento che voglio trattare. Io ho vissuto in paese, quello ho conosciuto, quello ricordo e quello racconto.
Perché il periodo della seconda guerra mondiale? Un po’ per caso e un po’ perché questo è un paese che non è immune da tutto ciò che ha caratterizzato la storia d’Italia.
La guerra è stata anche qui.
La storia, la maiuscola, quella ufficiale, è fatta di tante piccole e sconosciute storie comuni di uomini comunque grandi, che hanno partecipato a costruire il cammino dell’Umanità, e proprio per questo hanno pari dignità e il diritto di non essere dimenticati.